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03/05/11

Gli orchi non sono così brutti come li si dipinge.

Lunedì scorso Taz (alias Holga, Pippi, Cicci, Mamy.. and so on! Sì insomma il mio cane!) Si è fatta male allo sperone della zampa destra. Praticamente le si è aperta l'unghia fino alla radice. Martedì mi sono decisa a portarla dal vet e mi hanno dato la brutta notizia: venerdì alle 15.30 la si addormenterà per staccarle del tutto l'unghia. Ora, il mio pensiero sicuramente è andato al cane.. ma dopo qualche decimo di secondo è passato al portafoglio. Quindi, continuando a pensare "me tapina" all'infinito sono tornata a casa con la bestia pelosa in queste condizioni fisiche
e in queste psichiche

Il venerdì si avvicinava e io non avevo ancora avvertito il mio capo che sarei arrivata tardi nel pomeriggio dato che l'appuntamento "sonnifero" era x le 1530 e io inizio a lavorare alle 14.30.

Da brava e giudiziosa lavoratrice (ahuauhauh) ho chiesto a mia madre se avesse potuto portare lei il cane dal vet e fino alle 14.00 del venerdì era ancora così. Ma poi qualcosa è scattato nel mio cervelletto.
Ho chiamato mamma e le ho detto di lasciar perdere. Ho mandato un sms al boss spiegandogli a grandi linee la cosa (più o meno ho detto questo: "Sono tornata a casa trovando il cane in una pozza di sangue.." e ora tirare fuori tutti i cornetti e gingilli scacciasfighe che avete) e ho spento il telefono (coda di paglia o coscienza sporca.. devo ancora decidere, ma sono più orientata verso la seconda).
Sono tornata in ufficio alle 16.00
Riaccendo il telefono immaginando di trovare 200 chiamate senza risposta del boss (p.s. il boss da oggi in poi si chiamerà Cullù).
E invece nulla. L'ho chiamato ma lui mi ha subito chiesto come stesse il cane e se si era risolto il tutto. Mentre parlavo avevo Taz sotto la scrivania che se la ronfava alla grande.

Della serie: tutto è bene quel che finisce senza licenziamento! :)

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