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13/06/11

Geryville

Ordunque, da dove cominciare? In genere è proprio durante il week end che si ha più tempo per

pensare al blog. Non per me a quanto pare.

Venerdì pomeriggio dopo l'ufficio sono stata catapultata in un altro mondo. Sono caduta in uno buco nero che mi ha fatto "riemergere" in una realtà finora sconosciuta (e che se devo essere sincera mi sarebbe piaciuto fosse rimasta tale).

Il suo nome è "Geryville"

Non pensate sia una città da favola, con pupazzetti, ricchi doni e cotillon. Anzi, tutt'altro.

Forse è un miscuglio di generi: un po' di Edward Mani di Forbice, un po' di Qualcuno volò sul nido del cuculo e a sprazzi aleggia anche un po' lo spirito di Patch Adams.


Il primo impatto è devastante.
I cinque sensi vengono stimolati tutti insieme contemporaneamente e all'ennesima potenza.
L'odore di disinfettante ti penetra nelle narici e poi in gola, si attacca alle papille gustative e non ti molla se non dopo che hai passato circa 20 minuti all'aria aperta respirando a pieni polmoni.
La vista si deprime appena varchi la soglia di Geryville. Le sliding doors sono dei trabocchetti: l'unica nota moderna in tanto squallore.
Il colore giallo paglierino delle pareti dell'androne sembra urina e le scale che portano ai piani alti ti danno la sensazione di essere il protagonista di una scena di un libro di Stephen King. Una macabra fantasia.

Si spalanca la porta del primo piano, stai ancora chiedendoti perchè per andare all'inferno devi salire invece che scendere, quando la vista cambia. Le pareti opprimenti lasciano il posto a finestroni giganti coperti completamente da tende spesse due dita color rosso rubino.
Ed è qui che il senso dell'udito vorrebbe annullarsi prima di immagazzinare suoni che potrebbero un domani disturbare il sonno del malcapitato.

La stanza di degenza cambia colore. Verde pallido questa volta. L'odore lo stesso. La visione peggiore.

Ecco. Qui è dove stato messo temporaneamente IlNonnino. Sottolineo temporaneamente, perchè DEVE essere assolutamente temporanea una soluzione/situazione del genere.

E' stato necessario apportare alcune modifiche in quella stanza per far vivere IlNonnino come avvolto da ovatta e fornire l'ordine perentorio "Non sentire, non vedere, non parlare".

Il giorno dopo mi sono ben attrezzata con tv lcd 19" correlato di decoder digitale terrestre, antenna e presa doppia e mi sono trasformata nella PiccolaElettricista.
Un deodorante per ambienti elettrico che emana un piacevolissimo odore di non-so-che (ma sicuramente meglio del disinfettante-distruggi-mucose-nasali) ha reso respirabile l'aria.
Fazzoletti milleusi alla menta e te verde per profumare mani e piedi.
Fiori. Un mazzo di lavanda.
Avevo pensato anche di appendere dei quadri ma pare che sia vietato (O_o)!

Il trauma di venerdì ha lasciato tracce di sè prima, durante e dopo la fase REM di quello stesso giorno ma sabato il Patch Adams che è in me ha trionfato e, con LaMamy che mi faceva da spalla, ho fatto anche fare due risate a IlNonnino e lo spirito è un po' cambiato anche nei confronti degli altri ospiti e del personale.
Ma di questo scriverò un altro giorno. Che già è stata 'na sorta di rompimento leggere tutta sta manfrina!

3 commenti:

  1. Ciao LaLalla

    Sono Dora dal Maryland. Sono arrivata qui' dal blog id Marica in San Diego.

    Volevo solo lasciarti un saluto vegano!!!

    Dora

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  2. Macccciao Dora! E benvenuta!
    Contraccambio il saluto... va bene lo stesso se è solo vegetariano!? ;)
    A presto!

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  3. Va benissimo Lalalla, non sapevo nemmeno che fossi vegetariana, e' un piacere! E' gia' un grande passo! io sono passata da vegetariana a vegana da poco, da quando ho scoperto gli orrori della produzione del latte e delle uova e ho letto un libro monumentale che spiega in dettaglio 40 anni di ricerche (purtroppo solo in Inglese) che dimostrano quanto siano dannose le proteine animali (incluse la caseina e le uova) per l'uomo anche in piccolissime quantita', e da quando ho imparato a cucinare praticamente qualunque cosa cucinavo prima senza uova e latte, faccio a casa persino degli ottimi formaggi vegetali, faccio le frittate senza uova, la lasagna, la maionese vegana, tutti i dolci, la panna vegana, e qualunque cosa mi venga in mente, insomma, non ci facciamo mancare niente, a parte il colesterolo :))))))


    Dora

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